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Lavoro Domenicale: Diritti, Mansioni, Prescrizione

La Cassazione ha confermato il diritto di un lavoratore, addetto alle pulizie, a un inquadramento superiore e alle relative differenze retributive. È stato ribadito che il lavoro domenicale, data la sua maggiore penosità, deve sempre essere compensato con un ‘quid pluris’, anche se il riposo settimanale è goduto in un altro giorno. La Corte ha inoltre precisato che, per i contratti a tempo indeterminato dopo le riforme del 2012 e 2015, la prescrizione dei crediti retributivi inizia a decorrere dalla cessazione del rapporto di lavoro, a causa della ridotta stabilità occupazionale.

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Pubblicato il 21 giugno 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile
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**Lavori di domenica? Sai che potresti aver diritto a un ‘extra’ e che hai più tempo per chiedere arretrati?**

Ti è mai capitato di dover lavorare di domenica, magari rinunciando a un pranzo in famiglia o a una gita con gli amici? E se il tuo datore di lavoro ti dicesse: ‘Non preoccuparti, ti do un altro giorno libero durante la settimana’? Suona giusto, ma la Cassazione, con una recente sentenza (la n. 31708/2024), ci ricorda che non è proprio così semplice.

**Cosa ha detto la Cassazione, in parole povere?**

Immagina che la domenica sia il tuo giorno speciale, quello che dedichi a te stesso e ai tuoi cari. Se qualcuno ti chiede di rinunciarci per lavorare, anche se ti offre un altro giorno libero, quel ‘sacrificio’ ha un valore in più. La Cassazione ha ribadito proprio questo:

1. **Lavorare di domenica è più ‘pesante’**: Anche se ti viene concesso un giorno di riposo compensativo durante la settimana, il lavoro svolto di domenica ha una ‘penosità’ maggiore. Significa che crea un disagio particolare, perché la domenica è tradizionalmente dedicata al riposo e alla vita sociale. Per questo, il lavoratore ha diritto a un ‘qualcosa in più’ (un *quid pluris*, dicono i giudici), che può essere un compenso economico aggiuntivo o un altro beneficio. Non basta solo spostare il giorno di riposo.

2. **Se fai un lavoro ‘superiore’, devi essere pagato di più**: La sentenza ha anche confermato che se un lavoratore svolge mansioni di livello superiore rispetto a quelle per cui è stato assunto (ad esempio, usa macchinari più complessi che richiedono più responsabilità), ha diritto a essere inquadrato e pagato per quel livello superiore.

3. **Più tempo per chiedere gli arretrati (prescrizione)**: Questa è una novità importante per molti. Sai che c’è un limite di tempo per chiedere gli stipendi o le indennità non pagate (si chiama prescrizione, di solito 5 anni)? Bene, per i lavoratori con contratti a tempo indeterminato assunti dopo certe riforme (quelle del 2012 e 2015, che hanno reso un po’ meno ‘sicuro’ il posto fisso), questo ‘orologio’ della prescrizione inizia a ticchettare solo **dalla fine del rapporto di lavoro**, e non mentre si sta ancora lavorando. Perché? Perché se un lavoratore teme di essere licenziato facilmente, potrebbe avere paura a chiedere ciò che gli spetta mentre è ancora impiegato.

**Cosa significa questo per te, in pratica?**

* **Se lavori di domenica**: Verifica se il tuo contratto o la contrattazione collettiva prevedono un’indennità specifica o un trattamento migliore per il lavoro domenicale, oltre al semplice riposo compensativo. Potresti aver diritto a un extra.
* **Valuta le tue mansioni**: Se nel tempo le tue responsabilità sono aumentate e svolgi compiti più qualificati di quelli del tuo livello di assunzione, potresti avere diritto a un aumento e agli arretrati.
* **Non dare per persi i tuoi crediti**: Se hai lavorato con un contratto a tempo indeterminato (specialmente se soggetto alle nuove tutele ‘crescenti’) e pensi di avere degli stipendi o indennità non pagate, il tempo per chiederli potrebbe non essere ancora scaduto, anche se sono passati più di 5 anni da quando sono maturati, se il rapporto di lavoro è ancora in corso o è cessato da poco.

Questa sentenza è un piccolo, ma importante, mattoncino a tutela dei diritti dei lavoratori, specialmente su temi sentiti come il lavoro festivo e la giusta retribuzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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