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Cassazione: Conta Denaro per Vigilanza, Come si Classifica?

La Cassazione stabilisce che l’attività di conta del denaro, se inserita in un servizio più ampio di custodia e trasporto valori offerto da un’impresa di vigilanza, è considerata complementare all’attività principale ai fini del calcolo dei premi INAIL. Di conseguenza, si applica la stessa voce di tariffa dell’attività di vigilanza. La Corte ha però accolto il motivo relativo alla mancata pronuncia sulla richiesta di non retroattività della nuova classificazione, rinviando la decisione su questo punto.

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Immagina di avere un’azienda che offre servizi di sicurezza, come il trasporto di denaro per le banche. Oltre a trasportare il denaro, lo contate anche per assicurarvi che tutto sia corretto. Per legge, pagate un’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (i cosiddetti ‘premi INAIL’) e l’importo dipende da quanto è considerata rischiosa la vostra attività principale di sicurezza. La domanda che si è posta è: la conta del denaro è un lavoro a sé, magari meno rischioso, e quindi dovrebbe avere un’assicurazione con un costo diverso? Oppure fa tutto parte del ‘pacchetto sicurezza’?

La Corte di Cassazione, con questa sentenza, ha fatto chiarezza. Ha stabilito che se la conta del denaro è strettamente legata e necessaria al servizio di custodia e trasporto valori che la vostra azienda offre, allora è considerata parte integrante di quell’attività principale. È un po’ come se vendeste una torta (il servizio di sicurezza): la glassatura (la conta del denaro) non è un prodotto a parte che si paga diversamente, ma fa parte della torta stessa. Di conseguenza, l’assicurazione INAIL si calcola sull’intero ‘pacchetto sicurezza’, applicando la tariffa prevista per l’attività di vigilanza, che è quella dominante.

Quali sono le conseguenze pratiche? Per le aziende di vigilanza che includono la conta del denaro nei loro servizi di custodia e trasporto, significa che i premi INAIL saranno generalmente calcolati sulla base della tariffa (spesso più alta) prevista per l’attività di vigilanza, anche per la porzione di lavoro dedicata alla conta. C’è però un aspetto importante sottolineato dalla Cassazione: se l’INAIL decide di cambiare la classificazione della vostra attività (e quindi i premi da pagare), questo cambiamento non dovrebbe automaticamente valere anche per il passato. In questo caso specifico, l’azienda aveva chiesto proprio questo, e la Cassazione ha detto che i giudici precedenti non avevano esaminato bene questa richiesta. Perciò, il caso dovrà essere rivisto su questo punto. Quindi, se la tua azienda si trova in una situazione simile, è cruciale capire come sono classificate le tue attività per pagare i giusti premi INAIL e, in caso di modifiche da parte dell’ente, verificare attentamente da quando queste nuove regole dovrebbero applicarsi, perché potrebbero non essere retroattive.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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