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Diritto Immobiliare

Ricorso per cassazione improcedibile: occhio ai termini
Con la sentenza N. 28155/2022, la Corte di Cassazione dichiara un ricorso per cassazione improcedibile a causa del mancato deposito della copia notificata della sentenza impugnata, come richiesto dall'art. 369 c.p.c. Questo errore formale ha impedito l'esame nel merito delle questioni sollevate dai ricorrenti in un'opposizione a un pignoramento immobiliare, confermando che la diligenza procedurale è un presupposto indispensabile per la tutela dei propri diritti in giudizio.
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Tassazione piattaforme offshore: No IMU oltre le 12 miglia
Con la sentenza n. 14552/2025, la Corte di Cassazione, Sez. V Civile, ha stabilito un principio cruciale sulla tassazione piattaforme offshore. Rispondendo al ricorso di una società di riscossione comunale contro una compagnia energetica, la Corte ha chiarito che le piattaforme situate sulla piattaforma continentale, oltre il limite delle 12 miglia del mare territoriale, non sono soggette a IMU. La motivazione risiede nel fatto che la piattaforma continentale non costituisce 'territorio dello Stato' in senso stretto. Su di essa, lo Stato esercita una 'sovranità funzionale', limitata allo sfruttamento delle risorse, e non una piena sovranità territoriale, che è il presupposto fondamentale per l'applicazione dell'imposta comunale sugli immobili.
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Termine per assegnazione immobile: perentorio o ordinatorio?
La Corte di Cassazione ha stabilito che il termine per presentare un'istanza di assegnazione di un immobile in una procedura esecutiva è perentorio. Ciò significa che non può essere prorogato, e la sua inosservanza comporta la perdita del diritto. La sentenza chiarisce anche che la mancata presentazione di un'istanza di proroga, anche per termini ordinatori, ha le stesse conseguenze di decadenza. Questo principio mira a garantire la certezza e l'efficienza delle procedure esecutive.
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Nullità delibere condominiali su terrazzo di proprietà esclusiva
La sentenza conferma il principio per cui le delibere assembleari che dispongono lavori su parti comuni, incidendo su diritti individuali, richiedono il consenso del singolo proprietario. L'esecuzione di opere su un bene esclusivo, come un terrazzo, deliberata senza il consenso del proprietario, comporta la nullità delle delibere.
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Divieto di casa vacanze in condominio
La sentenza conferma il principio per cui il regolamento condominiale di natura contrattuale, se trascritto e richiamato nei rogiti, vincola i condomini. Nel caso specifico, il divieto di adibire gli appartamenti a uso alberghiero è stato interpretato estensivamente, ricomprendendovi anche l'attività di casa vacanze.
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Condominio, manutenzione impianto termico e risarcimento danni
La sentenza conferma la responsabilità del condominio per i danni subiti da due condomine a causa del malfunzionamento dell'impianto di riscaldamento centralizzato. Il condominio, in qualità di custode, è tenuto a rispondere dei danni derivanti da vizi o difetti dell'impianto, a meno che non provi che l'evento dannoso sia dipeso da caso fortuito o forza maggiore. Le condomine danneggiate hanno diritto al risarcimento del danno da mancato godimento dell'immobile, alle spese sostenute per l'acquisto di un impianto di riscaldamento autonomo e alla restituzione delle quote condominiali versate per il servizio non goduto.
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Distanze legali tra terrazze e confini
La sentenza chiarisce la distinzione tra parti aggettanti e costruzioni ai fini del rispetto delle distanze legali, sottolineando come la qualificazione dipenda dalla struttura e dalla potenziale lesione del godimento del fondo confinante. Viene inoltre ribadito che la sussistenza di un diritto di servitù necessita di un titolo specifico e non può essere desunta da generiche previsioni.
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Occupazione senza titolo di immobile
La sentenza conferma la nullità del contratto di locazione verbale in caso di mancata registrazione e di prova della regolarità dei pagamenti del canone, nonostante la sussistenza di una nullità relativa di protezione in favore del conduttore. Viene, inoltre, ribadita la decadenza dalla prova testimoniale, se non reiterata alla precisazione delle conclusioni e l'inammissibilità della domanda nuova in appello.
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Rigettata la domanda di usucapione di immobile in comproprietà
Per usucapire la quota di un immobile in comproprietà non basta dimostrare di avervi abitato, pagato le tasse e fatto manutenzione. È necessario dimostrare un possesso esclusivo, inconciliabile con la possibilità di godimento altrui, e tale da evidenziare l'inequivoca volontà di possedere 'uti dominus'.
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Decorrenza contratto di affitto cava
La sentenza chiarisce i criteri per determinare la decorrenza del termine di efficacia di un contratto di affitto per terreni destinati ad attività estrattiva, sottolineando che il rilascio di successive autorizzazioni non comporta la proroga automatica del termine originariamente pattuito. Inoltre, la pronuncia si sofferma sulla distinzione tra subaffitto e cessione del contratto, ribadendo che solo in quest'ultimo caso si verifica la liberazione del cedente dalle obbligazioni contrattuali.
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Rigetto usucapione terreni per mancata prova
La mera coltivazione di un terreno, senza altri atti che dimostrino l'esclusione del proprietario, non è sufficiente a dimostrare il possesso utile per l'usucapione. La recinzione, ad esempio, può costituire un elemento probatorio importante per dimostrare l'intenzione di possedere il fondo "uti dominus".
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Impugnazione delibera condominiale
La sentenza ribadisce il principio per cui la sostituzione di una delibera assembleare impugnata con altra adottata in conformità della legge, determina la cessazione della materia del contendere, a condizione che la nuova delibera abbia un contenuto identico e che provveda sui medesimi argomenti.
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Usucapione immobile adibito a cucina e camera da letto
La sentenza conferma il principio giuridico dell'usucapione ventennale, in base al quale chi possiede un bene immobile in modo pacifico, ininterrotto e pubblico per oltre venti anni ne diventa proprietario a titolo originario.
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Reintegrazione nel possesso e risarcimento danni
Il Tribunale ha confermato l'ordine di reintegrazione nel possesso di un immobile in favore della ricorrente, riconoscendo la sussistenza di una detenzione autonoma tutelabile. Tuttavia, ha respinto la domanda di risarcimento danni in quanto non è stato dimostrato un nesso di causalità tra l'illecito e il danno lamentato.
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Nullità permuta per circonvenzione d’incapace
La sentenza afferma il principio della nullità virtuale del contratto per violazione di norme imperative, in particolare del reato di circonvenzione di incapace. Si evidenzia l'opponibilità della domanda di nullità al terzo acquirente in buona fede in mancanza di trascrizione quinquennale ex art. 2652 n. 6 c.c.
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Divisione ereditaria e trasferimento a terzi
Il Tribunale, in un caso di divisione ereditaria di un immobile ipotecato, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere in quanto l'immobile era stato venduto a terzi in un'esecuzione immobiliare promossa dal creditore ipotecario, rendendo la divisione non più necessaria. La sentenza affronta le questioni relative alla rinuncia agli atti, alle spese legali e all'estinzione del processo.
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Nullità delibera assembleare per vizio di convocazione
La sentenza afferma il principio per cui, in caso di assenza dell'amministratore, i condomini non sono legittimati a convocare l'assemblea. Il potere di convocazione spetta all'amministratore anche in regime di prorogatio, salvo che non si tratti di atti urgenti. La delibera adottata in violazione di tale principio è nulla.
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Risoluzione contratto di locazione per morosità
In caso di mancato pagamento del canone di locazione e degli oneri accessori, il locatore ha diritto a chiedere la risoluzione del contratto e il pagamento delle somme dovute. La gravità dell'inadempimento del conduttore, ai fini della risoluzione del contratto, è determinata ex lege. Il conduttore è tenuto a corrispondere il canone fino alla riconsegna dell'immobile. Il locatore ha l'onere di provare gli esborsi sostenuti per le spese accessorie di cui chiede il rimborso.
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Decreto Ingiuntivo per Canoni di Locazione non Pagati
Il giudice ha confermato la validità di un contratto di service, rigettando l'eccezione di frazionamento del credito perché il locatore aveva un interesse oggettivamente valutabile alla tutela processuale frazionata. Inoltre, ha ritenuto valida la richiesta di pagamento di canoni successivi ad un accordo di mediazione, in quanto relativi ad un periodo diverso e non inclusi nell'accordo precedente.
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Responsabilità professionale, stima errata di immobili in eredità
La sentenza affronta il tema della responsabilità professionale di un consulente tecnico chiamato a stimare il valore di immobili in un contesto ereditario. Il Tribunale ha rigettato la domanda risarcitoria ritenendo che l'attrice non abbia dimostrato il nesso causale tra la presunta errata valutazione dei beni da parte del consulente e i danni economici subiti. In particolare, il Tribunale ha evidenziato che la decisione dell'attrice di agire in giudizio e di concludere un accordo transattivo si basava su una complessa serie di fattori, non riconducibili unicamente alla stima del consulente. Inoltre, il Tribunale ha rilevato che l'attrice, pur essendo a conoscenza della differenza di valutazione tra la perizia del consulente e quella del CTU, non aveva assunto una posizione coerente, avendo inizialmente chiamato a rispondere entrambi i professionisti.
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